Tra le piante della macchia mediterranea le aromatiche sono la tipologia più diffusa, nonché tra le piante più conosciute anche da chi non ha il pollice verde. La più diffusa è sicuramente il rosmarino e la più bella la lavanda. Indispensabili per una cucina salutare e saporita, sono piante che nascondono in realtà altri mille utilizzi, dalla medicina alla cosmesi, e sono, soprattutto, tra quelle di più facile gestione in ambiente domestico. Perciò anche se non hai mai coltivato alcuna pianta possono essere un utile punto di inizio.
Cosa ricavare dalle piante aromatiche
Dalla tradizione popolare ad oggi il loro uso più comune è della parte fresca appena raccolta (foglie, infiorescenze, giovani rametti) o essiccata opportunamente per conservarne le proprietà e bloccare il possibile deterioramento. Da ognuna di esse però è possibile ottenere anche estratti di vario tipo: tinture madri, olii essenziali, estratti secchi titolati, idrolati, estratti idroenzimatici, decotti, etc. Tutti formulati che trovano ampio uso in infusi o per applicazioni locali, così come per risciacqui e per suffumigi, ma anche in ambito gastronomico al fine di arricchire le pietanze e le bevande di aroma, sapore e preziose virtù salutistiche.
Rosmarino: coltivazione ed utilizzi
Il rosmarino ad esempio, rappresenta una vera e propria farmacia in miniatura: contiene infatti un olio essenziale a base di eucaliptolo, pinene e altri alcooli, che conferisce l’intenso e volatile aroma unitamente alle proprietà benefiche, tra cui spicca il potere disinfettante e cicatrizzante. E poi c’è un acido organico, l’acido rosmaricinico, che combatte l’invecchiamento grazie al potere antiossidante. La sua resina balsamica disinfiamma le vie respiratorie e le libera dal catarro. I tannini stimolano i succhi gastrici e hanno potere battericida.
A livello botanico il rosmarino è un arbusto sempreverde, e a metà e fine primavera presenta fiori violacei. Ideale per bordure o come siepe informale. Si può coltivare nell’orto e anche in vaso, in un terreno ben drenato, in una posizione illuminata dal sole per gran parte della giornata. Considera che se si trova bene nella posizione scelta il suo accrescimento è molto rapido e può diventare anche molto ingombrante. Può patire gli eccessi idrici, evita quindi sempre i ristagni nel terreno e, se coltivato in vaso, svuota regolarmente il sottovaso in caso di accumulo di acqua.
Lavanda: coltivazione e utilizzi
Un’altra aromatica di grande aiuto in erboristeria è la lavanda. Tradizionalmente è stata impiegata come blando sedativo nelle cefalee ed emicrania, nei disturbi minori del sonno e negli stati ansiosi. L’infuso può essere impiegato come rinfrescante e antisettico moderato del cavo orale (insieme a salvia e menta), per un bagno distensivo o ingerita insieme alla melissa contro difficoltà digestive e stress. L’olio essenziale, che si ottiene per distillazione in corrente di vapore, può risultare utile per migliorare la durata e la qualità del sonno e per indurre il rilassamento mentale e muscolare, sia per inalazione sia ad uso topico massaggiato puro o con un olio vettore. Sempre ad uso topico si può utilizzare per lenire punture d’insetto o di piante urticanti e come lenitivo e cicatrizzante (in caso di scottature ed escoriazioni) stimolando la rigenerazione dei tessuti.
Le specie più canforate sono più utilizzate come repellenti di insetti molesti (zanzare, pappataci, pidocchi), sia in ambito umano che veterinario.
Se desideri coltivarla ricorda che la Lavanda è un arbusto sempreverde che ama posizioni calde e necessità terreni ben drenati. Ha uno sviluppo contenuto, e raggiunge al massimo un metro di altezza in base alla varietà, e crea bei cespugli tondeggianti, molto caratteristici. Ha bisogno di posizioni calde e soleggiate. Non ha difficoltà a superare l’inverno, il freddo non è un particolare problema in esemplari ben radicati. Devi prestare attenzione alle innaffiature: è una pianta che sopporta poco i ristagni idrici. Nella coltivazione domestica quindi è sempre bene accertarsi che il terreno sia quasi completamente asciutto prima di bagnare nuovamente. Utilizza perciò terreni ben drenati, non argillosi, e concimazioni regolari.
Le varietà di lavanda
Tra le varietà più diffuse in commercio la più profumata è sicuramente la Lavanda angustifolia, che raggiunge un’ottima altezza e ha foglie chiare e fiori color malva. Questa è la varietà più pregiata in profumeria. Quella più apprezzata per la fioritura è invece la Lavanda stoechas, originaria di climi più freddi, che presenta fiorellini color violetto riuniti in spighe corte molto compatte. Ne esistono tuttavia molte altre, come la Dwarf blue, una varietà nana ottima per bordure, o la Pinnata, la varietà più alta, incredibilmente ornamentale in aiuole miste di piante mediterranee. Tutte queste tipologie sono però meno pregiate a livello di profumo, con una composizione più canforata.
Per le indicazioni erboristiche ringraziamo la dott.ssa Monica Di Leo dell’Erboristeria Madrenatura, a Lama. Ricorda che sono indicazioni generali, prima di utilizzare prodotti erboristici rivolgiti sempre ad un professionista.