Tanti di noi hanno un’esperienza in comune: una zia, un cugino, un nonno o un amico, qualcuno che ci vuol bene, che ogni tanto, quando il sole splende e il tempo è dolce, viene da noi con un gran sorriso sulle labbra e le mani colme di buoni ortaggi coltivati nel proprio orto domestico. E che gioia ricevere questi doni saporiti, gustosi, frutto del lavoro e dell’amore di mani amiche!
Perché non essere noi quelle belle persone che dispensano amore?!
Coltivare delle piante di ortaggi non è una mission impossible. Anche chi è nato e cresciuto in città, tra balconi e asfalto, può riuscirci serenamente a creare un orto domestico, riscoprendo la bellezza del contatto con la natura.
Noi vi offriamo una piccola guida: 5 piccoli passi da fare per cominciare a coltivare il vostro orto domestico!
Prima di iniziare, una doverosa premessa: sappiamo che nel banco del supermercato c’è sempre tutto ciò che vogliamo, ma in natura l’orto segue l’andamento delle stagioni, perciò le piante coltivabili cambiano tra l’estate, con pomodori, peperoni, melanzane, zucchine, etc, e l’inverno, con broccoli, finocchi, cavoli, etc. Solo alcune piante sono coltivabili in entrambi i periodi, in particolare le insalate o il sedano e il prezzemolo. Non ve la prendete quindi se volete coltivare i finocchi a giugno e noi vi suggeriamo altro, fatevi guidare!
Primo passo per creare un orto domestico: decidere la posizione dell’orto.
La prima cosa da valutare è l’esposizione al sole: alla maggior parte dei frutti dell’orto serve il caldo e il contatto diretto con il sole, ed è quindi importante fornirgliene in quantità sufficiente. Valutate perciò il punto migliore del giardino dove iniziare a trapiantare le vostre piante da ortaggi. Meno esigenti in fatto di esposizione solare risultano le insalate in genere e specie come la barbabietola, la bietola, i broccoli, i cavoli, i fagioli, i piselli e gli spinaci. Se avete un orto esposto a nord orientatevi perciò su queste tipologie.
Rispetto all’aiuola il vantaggio della coltivazione in vaso è la possibilità di spostare le nostre piante se fosse necessario, sfruttatelo! Se non avete la possibilità considerate che anche alla mezz’ombra si possono coltivare alcune tipologie di ortaggi, come le insalate, i broccoli o i cavoli.
Secondo passo per creare un orto domestico: il tipo di terreno.
Se abbiamo abbastanza spazio in giardino per il vostro orto, è bene preparare il terreno: rimuovere sassi ed infestanti (comprese le radici!); arare bene il terreno, per migliorarne l’areazione ed evitare problemi di marciumi alle radici. È sempre consigliabile, all’inizio della coltivazione, integrare dello stallatico, humus di lombrico o dei concimi organici, per andare a reintegrare la parte organica del terreno che viene meno con il passare del tempo.
Nel caso in cui, invece, avessimo a disposizione solo dei vasi, è fondamentale scegliere un buon terriccio a base torbosa, che aiuti a gestire le esigenze idriche delle nostre piante e fornisca loro il necessario nutrimento. Anche nel caso di coltivazione in vaso è consigliato integrare con dello stallatico o concimi organici se utilizzerete del terriccio vecchio.
Terzo passo per creare un orto domestico: Quanto annaffiare gli ortaggi?
Ogni tipologia di pianta da orto ha un fabbisogno idrico specifico e variabile in base alla stagione ed allo stato di crescita della pianta. Perciò no, non possiamo indicarvi quanta acqua serve a quella determinata pianta così da non pensarci più. Dovete imparare ad osservare le foglie e il terreno e capire quando la vostra pianta ha bisogno di acqua e quando invece non è necessario bagnare.
Un consiglio pratico è quello di verificare manualmente l’umidità del terreno, sentendo con le dita se in profondità il terriccio è asciutto o ancora bagnato. In linea di massima è sempre bene attendere che il terriccio sia asciutto prima di procedere ad una nuova innaffiatura, soprattutto quando le nostre piantine sono piccole, e non hanno radici molto sviluppate. Un eccesso di acqua rischia infatti di “annegare” le radici, e farle marcire.
Durante l’estate è ovviamente necessario bagnare più di frequente, tuttavia consigliamo di prestare attenzione al momento della giornata in cui lo si fa: lasciare delle goccioline di acqua depositate su foglie o frutti nelle ore centrali della giornata può provocare delle bruciature, per l'”effetto lente“: la goccia d’acqua infatti può comportarsi come una lente d’ingrandimento, e concentrare i raggi solari fino a bruciare il tessuto sottostante. Meglio quindi bagnare la mattina presto oppure il tardo pomeriggio.
Quarto passo: piantare alla giusta distanza
Preparato il terreno si può procedere alla semina o al trapianto delle piantine. I sistemi per la semina sono tanti, ma fondamentalmente il parametro da rispettare è sempre uno: la distanza minima tra una piantina e l’altra. La distanza minima serve infatti a garantire un corretto sviluppo delle piante, evitando che si intralcino tra loro. Ovviamente questa distanza dipende dal tipo di coltura scelta: un conto è l’insalata, un altro conto la zucca gigante! Verificate perciò sempre al momento dell’acquisto.
Nel caso di coltivazione in vaso il problema maggiore è sempre quello dello spazio disponibile. Una soluzione “salvaspazio” è quella di utilizzare un unico vaso grande, come le fioriere rettangolari da 80 o 100 cm, per coltivare più piante. Questo vi permette di evitare di riempirvi di vasi e vasetti e inoltre ha il vantaggio di offrire una profondità di terreno maggiore rispetto a vasi più piccoli, favorendo la crescita di radici forti e robuste. L’accortezza sarà quella di scegliere piante con necessità di sole e idriche compatibili. Se state creando il vostro orto sul balcone o sul terrazzo dovete tener conto di un altro elemento, ovvero l’esposizione al vento. Se i venti sono particolarmente forti è bene creare delle protezioni, come dei graticci o frangivento, che riparino le piante senza bloccare la circolazione dell’aria.
Quinto passo: concimazione e trattamenti antiparassitari per gli ortaggi
La concimazione è indispensabile per la crescita degli ortaggi. Si può intervenire con due tipologie: i concimi organici o quelli chimici.
La concimazione organica apporta nel terreno sostanza organica, principalmente carbonio e azoto. Questa concimazione avviene soprattutto nella fase preparatoria o poco dopo il trapianto delle piantine.
Il prodotto più utilizzato è lo stallatico, che può presentarsi sia pellettato, ovvero in piccoli pezzetti dall’odoro abbastanza “pungente”, che vanno interrati nel terreno prima di piantare l’orto e lasciati maturare qualche giorno, oppure sfarinato, in polvere tipo terreno, che va invece aggiunto a piccole manciate dopo la piantumazione. Sempre dopo la piantumazione è possibile utilizzare anche altre tipologie di concimi organici, come l’humus di lombrico.
La concimazione chimica fornisce elementi necessari allo sviluppo della pianta, soprattutto i macroelmenti primari quali azoto, fosforo e potassio. Questo tipo di concimazione è sconsigliata al momento del trapianto, perché se eccessiva rischia di bruciare il tenero apparato radicale delle piantine non sviluppate. Nel caso si decida di fornirlo è quindi bene attendere che le piante abbiano radicato e si siano rinforzate.
Gli insetti che più spesso aggrediscono le piante da orto sono gli afidi e i lepidotteri. In entrambi i casi si può intervenire con insetticidi a base di Piretro, biologico. Nel caso di problemi fungini, come oidio, peronospora o ruggine, bisogna invece intervenire con fungicidi a base di rame e zolfo, anch’essi solitamente permessi in agricoltura biologica e quindi non dannosi.
Aspettiamo le fotografie dei vostri orti e dei vostri sorrisi!