Concimi, integratori e biostimolanti

Concimi, integratori e biostimolanti
Scopri cosa sono i concimi, gli integratori e i biostimolanti, come lavorano per la tua pianta e quando è il momento di utilizzarli.

Spesso c’è molta confusione tra chi non è esperto nella coltivazione delle piante tra le diverse tipologie di prodotti che servono per la nutrizione, ovvero i concimi, gli integratori e i biostimolanti.

Come scegliere un concime

Per la maggior parte delle persone l’unico concime è un “universale” da diluire ogni tanto nell’acqua di annaffiatura di tutte le piante che hanno in casa e in giardino. Di per sé non c’è nulla di sbagliato, i prodotti universali servono appunto a coprire le esigenze base del maggior numero possibile di piante. Ma, come è ovvio, questo non vale per tutte le piante né per tutte le fasi vitali delle stesse.

Il concime universale resta una buona scelta per chi ha poche piante da fiore e alcune verdi da appartamento. Le piante saranno nutrite in maniera bilanciata, senza risultati eclatanti o esplosioni di fioriture memorabili.

Concime universale
Concime universale

Se per le tue piante desideri il meglio o vuoi una fioritura dal vero effetto ‘wow’ la soluzione è rivolgerti al settore dei concimi specifici. Ne esistono infatti di diverse tipologie, in base al bilanciamento dei principali elementi nutritivi contenuti all’interno, ovvero azoto (N), fosforo (P) e potassio (K). La sigla NPK che trovi sempre sulle confezioni si riferisce proprio al rapporto tra questi tre elementi.

L’azoto serve ad aiutare la vegetazione e quindi la produzione di foglie e steli. È quello che aiuta le piante a mantenere un bel colore verde. Il fosforo stimola la crescita cellulare, quindi la creazione di nuove radici e l’ingrossamento di steli e fusti. Se manca il fosforo la pianta crescerà lentamente e scarna e non avrà energie per fiorire o fruttificare in abbondanza. Il potassio si occupa dell’irrobustimento delle pareti cellulari ed in particolare aiuta la produzione di fiori e frutta.

Un concime per stimolare la vegetazione delle foglie delle piante d’appartamento avrà quindi una quantità maggiore di azoto, mentre uno che aiuti la fioritura e la durata del singolo fiore sulla pianta avrà invece una maggiore quantità di potassio. Per le piante più diffuse poi, come ad esempio gerani e surfinie durante la primavera, esistono dei concimi ancora più specifici, calibrati esattamente per le esigenze di quella singola tipologia di piante. E i risultati di un utilizzo costante saranno ancora più strabilianti.

Concimi specifici: quello giusto per ogni pianta

Per ottenere il massimo dalle tue piante è bene scegliere proprio un fertilizzante specifico per quel tipo di vegetale. Infatti, oltre alle piante d’appartamento e alle annuali e perenni da fiore esistono tante altre categorie vegetali che hanno necessità nutrizionali ben precise e inderogabili, che non vengono soddisfatte da un semplice universale o per piante fiorite.

Agrumi, acidofile, succulente, bonsai, orchidee, rose, prato ecc. richiedono fertilizzanti tarati su misura: solo il concime specifico permette di farle rendere al massimo delle loro potenzialità, mantenendole in ottima salute e ottenendo fiori ed eventuali frutti in abbondanza. Un utilizzo accorto e consapevole di concimi, integratori e biostimolanti è la soluzione migliore per piante in ottima salute.

Per esempio, le azalee e le gardenie sono acidofile, quindi il terriccio, l’acqua e il concime dovranno avere pH inferiore a 6: se ricevono un concime diverso da quello “per acidofile”, ingialliranno rapidamente, perdendo le foglie e seccandosi. Le piante grasse richiedono fertilizzanti con pochissimo azoto e moltissimo potassio; stessa cosa per i bonsai. Le Rose necessitano di potassio, ma non così abbondante rispetto all’azoto; gli agrumi desiderano un’abbondanza di microelementi particolari, dal boro al manganese, al rame; le aromatiche richiedono pochissimo concime e preferibilmente di tipo biologico, visto che le foglie le usiamo in cucina.

Una selezione di concimi specifici per ogni esigenza
Una selezione di concimi specifici per ogni esigenza

Gli integratori: ciò che serve al momento giusto

Ma quale differenza c’è tra concimi, integratori e biostimolanti? A differenza dei concimi, che vanno utilizzati sempre, poiché racchiudono le sostanze nutritive di base, gli integratori vanno utilizzati solo se c’è un’effettiva carenza manifestata dalla pianta. Gli integratori infatti contengono un solo microelemento, come ad esempio il calcio (Ca), il magnesio (Mg) oppure il ferro (Fe). È quindi facile capire che non possono in nessun caso sostituire un concime, universale o specifico che sia. 

Quando utilizzarli quindi? Per esempio se, anche dopo l’applicazione corretta del concime, la pianta presenta una clorosi, ovvero delle foglie molto chiare e sottili, data da una carenza nell’assorbimento di ferro. Oppure nel caso di determinate categorie di piante sensibili a carenze, come il caso del pomodoro per il calcio, delle acidofile per il ferro, delle rose per il magnesio. In caso contrario, rischiamo di squilibrare una pianta sana.

I biostimolanti: l’acceleratore perfetto

Infine c’è la categoria dei biostimolanti o attivatori o promotori della crescita, a base di sostanze organiche, acidi umici, fulvici, peptidi e aminoacidi, e alghe: questi donano una sferzata vitale a tutte le piante deperite per cause fisiologiche (quindi non per malattie o parassiti) e migliorano l’aspetto e il rigoglio di quelle già in buona salute

Su quelle deperite si utilizzano per due, massimo tre volte consecutive, a distanza di circa 20 giorni, in modo da non affaticare la pianta. Su quelle in salute invece possono essere impiegati in alternanza al giusto concime: in un mese, una volta si somministra il biostimolante e le altre volte invece si somministra il concime. Questo perché da un lato l’azione è molto potente, ma dall’altro non si tratta di concimi, cioè non hanno una composizione nutrizionale sufficiente a coprire tutti i bisogni della pianta.

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