Le piante mediterranee sono tutte quelle che, per definizione, rientrano nella Macchia mediterranea, e si adattano quindi al nostro clima costiero con estati molto calde ed afose ed inverni miti. Scopri con noi di cosa si tratta:
Cos’è la Macchia Mediterranea
La definizione “tecnica” di Macchia Mediterranea è quell’insieme di piante, tendenzialmente sempreverdi, che caratterizzano le zone del clima mediterraneo. In pratica si tratta del panorama vegetale che siamo abituati a vedere nelle nostre campagne e zone costiere, con le sue piante spontanee tipiche e qualche pianta “d’importazione”, per così dire, che si è ben adattata al clima ed al territorio.
La Macchia è infatti definita anche come un regime di transizione fra i climi temperati e quelli tropicali-aridi. Ovvero un clima caratterizzato da estati calde e da inverni da miti a freddi, con poche gelate e nevicate tipiche invece dei climi continentali.
Come ben sa anche chi ha semplicemente fatto una passeggiata nelle nostre campagne la vegetazione tipica di queste zone è molto eterogenea, e comprende tante tipologie: tappezzanti, arbusti e alberature.
Perché parlare di questa tipologia di piante spontanee? Perché moltissime di loro sono state nel tempo selezionate e ri-coltivate nei giardini delle nostre zone, data la loro adattabilità perfetta al clima. Insostituibili nella creazione dell’atmosfera di un giardino mediterraneo, le loro caratteristiche botaniche le rendono anche ottime per giardini e balconi in cui non sono necessari eccessivi interventi di annaffiatura o di riparo con le temperature estive. Il risultato che puoi ottenere con le piante mediterranee è quindi un ambiente accogliente ed un risparmio di tempo e fatica nella sua gestione. Davvero niente male!
Piante mediterranee da Macchia alta e da Macchia bassa
La Macchia bassa è la prima che si incontra provenendo dalla costa, ed è composta per lo più da arbusti e piante sarmentose, che con il loro sviluppo difendono tutto l’ecosistema.
La crescita di queste piante nelle zone costiere, evita infatti la dispersione del terreno a causa dei forti venti dal mare nei mesi invernali. Più la vegetazione di queste zone è preservata e meno cambia la geografia del luogo da un anno all’altro. Mentre è ben visibile come nelle zone in cui le piante spontanee vengono rimosse durante il periodo estivo, magari per utilizzare i terreni così recuperati per la balneazione o per creare aree parcheggio, durante l’inverno ci sia un’erosione consistente della costa sabbiosa.
Tipiche piante di questo gruppo sono: il cisto, il lentisco, il mirto, il rosmarino, il timo. Molte piante aromatiche appartengono a questa categoria, e sono tipologie perfette per aiuole a bassa manutenzione ma anche per la coltivazione in vaso su balconi o terrazzi molto assolati.
Segue la Macchia alta, quella che troviamo avanzando nell’entroterra, con maggioranza di piante cespugliose ed alberature, composta per lo più da boschi di lecci. Trovano qui posto alberi che forniscono ombra e riparo al sottobosco. Tipiche piante di questo gruppo sono il leccio (quercus ilex), il corbezzolo, l’olivo, l’alloro, il carrubo, il pino marittimo, il ginepro, il cipresso.
Le strategie adattive delle piante mediterranee
Le piante mediterranee hanno sviluppato degli adattamenti particolari per sopravvivere alle condizioni climatiche, e in particolare al periodo di siccità estiva prolungata. A livello tecnico si distinguono strategie di “resistenza” e strategie di “tolleranza”:
Strategie di Resistenza
Sono meccanismi che la pianta mette in atto per evitare stress di vario genere, che siano termici, idrici o di altra tipologia. Si tratta ad esempio della caduta delle foglie, della chiusura degli stomi delle foglie e quindi della riduzione della traspirazione, etc.
Strategie di Tolleranza
Sono meccanismi che permettono alla pianta di svolgere le sue normali funzioni vitali anche in condizioni avverse, come la carenza idrica.
Gli adattamenti delle piante mediterranee sono tantissimi ed in alcuni casi incidono direttamente sulle funzioni vitali della pianta. Tra questi ce ne sono alcuni che si riflettono in caratteristiche ben riconoscibili anche da chi non è particolarmente esperto di botanica.
Sclerofilia
Si tratta della presenza di foglie coriacee, solitamente piccole e protette in vario modo, ad esempio con un lieve strato di peluria oppure di sostanze cerose che le rendono molto lucide. Questo adattamento serve alla pianta a ridurre gli scambi gassosi con l’esterno, e ridurre quindi l’evaporazione dell’acqua nei periodi più caldi.
Vuol dire che quando hai a che fare con una pianta mediterranea con foglie piccoline e dure, come ad esempio il rosmarino o il timo, devi ricordarti che sono piante che non amano gli eccessi idrici e sono perfette per posizioni molto calde e soleggiate.
Olii aromatici
La presenza di numerosi olii aromatici nelle foglie, che vengono rilasciati nell’aria con lo strofinio, è un adattamento che le piante mediterranee hanno sviluppato inizialmente come protezione dagli animali o per attrarre alcune tipologie di insetti. I grandi animali, infatti, sono spesso infastiditi da questi profumi, ed evitano di mangiare queste piante.
Per quanto riguarda i nostri giardini quanto è bello accarezzare le aiuole e sentire questi meravigliosi profumi nell’aria? Senza contare che molte di queste piante sono commestibili, e quindi ottime come tocco speciale nella nostra cucina.
Radici estese e profonde
Un apparato radicale esteso e profondo è indispensabile per resistere ai periodi di forte siccità. La profondità delle radici infatti permette l’assorbimento dell’acqua anche dagli strati più profondi del terreno. In più un apparato radicale simile consente una maggiore resistenza all’azione del vento. Tutto questo favorisce la creazione di aiuole a bassa manutenzione da parte nostra. Una volta ben avviata la radicazione le piante mediterranee infatti richiedono annaffiature meno frequenti di altre tipologie.
Riposo vegetativo
La maggior parte delle piante hanno una fase di quiescenza, ovvero di riposo vegetativo in cui non creano foglie o fiori, durante i periodi freddi dell’inverno. Viceversa le piante mediterranee utilizzano il riposo vegetativo proprio durante l’estate, in modo da risparmiare energie durante la fase di maggiore aridità del terreno. Riprendono poi a crescere durante l’autunno, quando le temperature si abbassano ed è possibile trovare maggiore umidità sia nel terreno che nell’aria.
Anche in questo caso questo adattamento si sposa perfettamente con le nostre esigenze di risparmio idrico nella gestione del giardino.
La conseguenza principale di questi adattamenti è una lentezza nello sviluppo che caratterizza queste piante nel loro stato naturale. Ciononostante, nel momento in cui decidi di coltivare in giardino queste varietà basterà un supporto idrico nei periodi più caldi e nella fase di accrescimento e radicazione per non rallentare la vegetazione, e quindi avere una crescita più veloce.
Le piante mediterranee in giardino
Scegli la posizione migliore
La luminosità è un requisito fondamentale per le piante mediterranee, quindi se intendi coltivarle nel tuo giardino valuta bene la posizione migliore. Le zone di ombra piena andrebbero evitate, in modo da ottenere piante più belle ed in salute.
Un altro elemento da tenere in considerazione è il vento. Un forte vento settentrionale potrebbe essere un problema durante l’inverno, portando a dannose gelate. Nel caso il tuo giardino o terrazzo abbia questa difficoltà puoi ad esempio valutare la creazione di schermature, grigliati o piante alte che proteggano quelle di nuovo impianto.
Il risparmio idrico delle piante mediterranee
La scelta di piante mediterranee rispetto ad altre varietà vegetali ha nei nostri climi un vantaggio indiscusso: il risparmio idrico. Per tutti gli adattamenti naturali di cui abbiamo parlato le piante mediterranee sono perfette per chi ha problemi di disponibilità idrica, o chi non vuole utilizzare acqua in eccesso. Ovviamente in estate bisognerà comunque aiutare le piante con delle annaffiature, ma la quantità necessaria per mantenerle in salute sarà ridotta rispetto a piante da clima continentale.
Nel momento dell’innaffiatura ricorda che il tuo scopo è favorire lo sviluppo di radici profonde. Sarà perciò meglio se esegui delle annaffiature diradate ma più profonde che non frequenti annaffiature di breve durata. Con annaffiature profonde e non troppo frequenti infatti “costringerai” la pianta a doversi andare a cercare l’acqua negli strati più profondi, sviluppando quindi le sue radici. Radici profonde comportano migliore resistenza ai periodi di siccità, minor sensibilità a sbalzi termici, e maggiore resistenza al vento. Tripla vittoria!
Un grande aiuto: la concimazione
Delle concimazioni regolari aiutano di molto lo sviluppo delle piante mediterranee. Come abbiamo detto infatti uno degli adattamenti al clima che hanno sviluppato è infatti quello di ridurre o fermare la vegetazione durante i periodi caldi. Fornire un apporto costante di nutrienti riesce invece a “convincere” la pianta a continuare a vegetare, senza preoccuparsi di eventuali carenze energetiche, crescendo più velocemente.
In ogni caso presta attenzione alle concimazioni durante i periodi troppo caldi. Se hai bisogno di qualche consiglio a riguardo ne abbiamo parlato sul blog: La concimazione estiva.